Gruppo Micologico Naturalistico
Terra di Siena
Hygrocybe conica (Schaeff.) P. Kumm. (syn. Hygrocybe pseudoconica) J.E.Lange PDF Stampa E-mail

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Classe                 Agaricomycetes
Ordine                 Agaricales
Famiglia               Hygrophoraceae
Genere                 Hygrocybe
Specie                  Hygrocybe conica                                                                    Sinonimo              Hygrocybe pseudoconica
Nome volgare
Commestibilità      Tossico

Specie saprofita, ubiquitaria e abbastanza diffusa che cresce in estate-autunno generalmente nei prati, nei terreni sabbiosi, nei pascoli umidi e ai margini dei boschi. Facilmente riconoscibile per la caratteristica di annerire in tutte le sue parti. Le specie con la stessa caratteristica dell'annerimento sono ormai considerate tutte da ricondurre alla forma tipo, si ricorda: Hygrocybe conicoides che presenta lamelle subito rosse e preferisce i terreni sabbiosi del litorale; Hygrocybe conica var. conicopalustris che si presenta piccola e gracile e preferisce i terreni paludosi; Hygrocybe conica var. chloroides che è più esile, termofila, ha cappello giallo-sporco, citrino e annerimento lento.

Si presenta con un cappello di dimensioni variabili tra 2 e 5 cm, da conico-acuto a ottuso ma sempre con umbone, margine eccedente, lobato o frastagliato talvolta striato e di facile annerimento. La cuticola è liscia, fibrillosa, più o meno viscida con tempo umido, con colori molto variabili in funzione dell'umidità e dell'età, da giallo a giallo olivastro, arancio, rosso vivo, talvolta senza traccia di rosso. Lamelle libere o adnate, più o meno fitte, intercalate da numerose lamellule, sottili e ventricose con bordo spesso seghettato, di colore giallo chiaro, arancio, grigio verdastro con macchie nerastre, spesso viranti al nerastro al tocco o allo sfregamento. Gambo cilindrico, più sottile in alto, fragile, con superficie striata, viscida poi asciutta, lucente, ricoperta da fibrille nerastre e con striature giallastre, concolore al cappello, la base è biancastra, soprattutto nella parte infissa nel terreno, annerente al tocco e alla frattura, diventando prima grigio cenere e poi nerastro con l' essiccazione. La carne è biancastra-giallollastra-grigiastra-verdognola, esile e trasparente con odore e sapore non evidenti.

 
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